La meraviglia degli alberi in inverno

All'inizio di gennaio, come ho già detto, sono fuggita in Provenza. Abito a tra Genova ed Imperia, il che vuol dire che la Provenza è una meta facilmente raggiungibile, poche ore di macchina e si ha la fortuna di trovarsi in un paradiso fatto di caratteristici paesini, ma soprattutto di natura. La tipica garriga della macchia mediterranea, con euforbie, pini marittimi, cisti, ma non solo: anche tanti alberi da frutta, uliveti e vigneti.
 
I platani di Gordes



La piazza di Cucuron

Può poi mancare il platano?  In Provenza il platano è, insieme al cipresso, una delle piante più iconiche. Davanti alle case, nelle piazze e nei viali, in file ordinate o guardiani solitari. In questa stagione i platani sono ancora più belli, così spogli mostrano tutta la loro maestosità e l'eleganza delle loro forme. Spesso in questa zona i platani vengono potati ad arte in una forma caratteristica, definita ad ombrello. Questa forma permette all'albero di far crescere i propri rami a raggera, proprio come se fosse un ombrello. Lo scopo? Quando con la bella stagione l'albero metterà il fogliame, questa configurazione permetterà di creare maggiore ombra e frescura a benficio di chi sosterà lì sotto.  La Provenza d'estate può essere davvero calda, quindi avere la possibilità di un riparo nelle assolate giornate estive è ancora più importante. Ma perchè il platano è così diffuso in Provenza? Si è diffuso perchè è indubbiamente una pianta maestosa e molto resistente. In origine veniva posto davanti a casa poichè, proveniendo dall'oriente, era simbolo di ricchezza. Pochi infatti potevano permettersi di "importare" un esemplare di platano e chi poteva farlo lo metteva in bella mostra.  In Oriente poi il platano veniva considerato un albero sacro, simbolo di Dio e quindi particolarmente pregiato.     

Da queste prime origini poi proprio perchè molto resistente il platano si è diffuso e è una presenza fissa nei paesini della Provenza, richiama l'immagine dei giocatori di petanque o dei piccoli caffè nelle piazze. A questo proposito forse una delle piazzette più belle circondate da questi giganti buoni e quella di Cucuron dove vi suggerisco di fermarvi per un caffè.                                                            
Alberi da frutta nella campagna

Ma come dicevo la Provenza non è solo platani. Guidando si attraversano campi coltivati, la frutta la fa da padrone. In questa stagione gli alberi sono ancora competamente spogli e trovo che siano davvero suggestivi. Sembrano tante sculture, ognuna diversa dalle altre ma tutte ricche di fascino.  Inoltre, nella magia dell'inverno, sono anche un forte simbolo di rinascita. Sembrano dormienti, ma stanno lavorando per mettere nuove gemme che porteranno a nuovi frutti. 

La foresta dei cedri di Bonnieux

E infine come non parlare dei cedri...Appena lasciato il paese di Bonnieux nel Luberon si prende una deviazione che, dopo alcuni chilometri, porta in un vero paradiso: una foresta di cedri atlantica. I primi alberi sono stati piantati da seme a metà del 1800 e provenivano da esemplari algerini. Qui si sono ambientati benissimi, colonizzando la collina.
Adesso dalla sommità partono numerose passeggiate ed è bello immergersi in questa foresta, ammirando le varie fogge naturali che i tronchi hanno creato sviluppandosi.

Ma perchè soffermarsi tanto ad ammirare gli alberi, perlopiù in taluni casi spogli? Credo che la mia sia una passione ancentrale, come se dopo tante esperienze e peregrinazioni sia tornata a galla prepotentemente.

Io che mi sono sempre considerata una donna di città, più cresco più mi riscopro legata alla terra e alle cose essenziali. Negli ultimi 10 anni la ricerca di un benessere interiore, ancor più impellente con gli eventi imprevisti degli ultimi anni, mi ha portato ad avvicinarmi al mondo vegetale. Dapprima con la composizione floreale, poi con i viaggi floreali. Ho riscoperto la bellezza di camminare in natura e le emozioni che certi scorci sanno regalarti. Benessere low cost e facilmente raggiungibile.

E' sorprendente come si cambi ed è bello imparare sempre cose nuove su se stessi.  Ho imparato che ammirare un albero spoglio, a percorrerne le forme e ad emozionarmi sempre come fosse la prima volta. Mi piace sempre la vita di città, con le sue luci e i suoi rumori, ma sempre più mi trovo a pensare che vorrei passare i prossimi anni in un posticino tranquillo vicino al mare e alla natura.

E voi? Dove vi immaginate nel vostro futuro?

Esemplare di Melia Azedarach - albero del rosario

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I platani di Laourmarin


 

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